Fèlsina è varietà di clima, di paesaggio, di terreni. I suoi diversi vigneti sono caratterizzati da suoli e microclimi diversi, unici nella loro particolarità. Da questa straordinaria varietà nasce il Sangiovese di Fèlsina, o Sangioveto, parola toscana che ne identifica l’origine.
Un insieme di varianti – terreni e cloni – che costituiscono un bene prezioso da tramandare alle future generazioni. Per questo, dal 1983, abbiamo lavorato, insieme all’enologo Franco Bernabei, su selezioni massali che ci hanno permesso di consevare un patrimonio importante di differenti Sangiovese cresciuti – cru – a Fèlsina, attraverso una lunga esperienza di lavoro e sperimentazione, perché il connubio vitigno-terra è un elemento imprescindibile della storia e del futuro di Fèlsina.
Dal 1993 poi Giovanni Poggiali segue il reimpianto e l’impianto di nuovi vigneti dando profondità maggiore alla ricerca su questo vitigno nella accresciuta convinzione della famiglia e dei suoi collaboratori che terroir è si un fatto geologico, ma ancor di più una questione sociale.
In questo senso la salvaguardia e la valorizzazione del Sangiovese è la costante di un lavoro che dà senso alla parola tradizione. Una consuetudine di gesti e di esperienze che i contadini più anziani hanno potuto rinnovare nell’incontro con la viticoltura moderna e autorevolmente tramandare ai più giovani.
Questo contesto agricolo-culturale giustifica la scelta di vinificare il Sangiovese in purezza, scelta non solamente ideologica, ma consapevolezza maturata attraverso una lunga esperienza di lavoro e di sperimentazione, in cui il connubio vitigno-terra è un elemento imprescindibile.